Teatro

Al via la XXIV edizione di Danza Urbana!

"A distance to the sun"
"A distance to the sun"

Confermato l’appuntamento con l'edizione 2020 del "Festival Danza Urbana", in scena dal 2 al 6 settembre 2020 a Bologna.

La XXIV° edizione di Danza Urbana - Festival Internazionale di Danza nei paesaggi urbani andrà in scena dal 2 al 6 settembre 2020 a Bologna. L’edizione di quest’anno è anomala, come il tempo che stiamo vivendo, offre un’occasione per riflettere su quella che è stata la nostra “normalità” e proiettarci verso un differente modo di abitare le nostre città. 

“Come possiamo riabitare la città?”

La XXIV° edizione del Festival parte da questo interrogativo: “Come possiamo riabitare la città?” 
Danza Urbana da sempre fa ricerca sul rapporto tra corpo, collettività, spazio pubblico e urbano, proponendo un’esperienza viva di un diverso modo di vivere gli spazi pubblici, aprendosi all'esplorazione coreografica, con uno sguardo rivolto alla scena emergente nazionale e internazionale. 

Come afferma il direttore artistico del festival, Massimo Carosi: "La danza in contesti urbani può consentirci di ritualizzare il presente e di elaborare questa esperienza, di aprire un varco nella dimensione simbolica per generare il cambiamento."

Festival Danza Urbana 2020

Un programma tutto italiano

Quest’anno il Festival ha scelto di riprogrammare il proprio cartellone, mantenendo l’impegno con tutti gli artisti italiani già previsti, rinviando all'anno prossimo la partecipazione delle compagnie estere e avviando nuove progettualità con alcune compagnie regionali per sostenere la comunità di artisti del territorio che vive un momento estremamente difficile.  

Dieci gli spettacoli e performance di compagnie italiane in scena quest’anno a Bologna, per un totale di venticinque repliche. Da segnalare Bermudas di mk (vincitore del Premio Danza&Danza 2018Migliore Produzione Italiana" e del Premio UBU 2019 come migliore spettacolo) The angular distance of a celestiale body di Alessandro Carboni e il progetto The Halley solo di Le Supplici, che come una cometa apparirà per qualche giorno in città attraversando diversi contesti e manifestazioni. 

"Bermudas" di mk


Il Festival ha commissionato a due coreografe che risiedono a Bologna dei progetti laboratoriali, aperti alla partecipazione di giovani danzatori e cittadini, per creare delle azioni performative volte a riabitare lo spazio pubblico: A distance to the sun di Francesca Penzo e Said Ait Elmoumen, lavoro sulla dimensione rituale della danza, la sua forza e possibilità comunitaria; Urban Dance training sarà, invece, un percorso di ricerca coreografica ideato da Martina La Ragione e condotto con Gioia Morisco per parlare la relazione tra il corpo in movimento e l’ambiente che lo circonda e porterà alla creazione di brevi azioni coreografiche che contemporaneamente appariranno in diversi luoghi della città e nello spazio pubblico della rete. 

"The Halley solo" di Le Supplici


Il festival nella sua giornata conclusiva accoglierà la creazione Touch – the Equality of Differences, lo spettacolo diretto dalla coreografa Anna Albertarelli, tappa di un progetto contro l’handfobia, ovvero contro le paure di relazione con le persone disabili, finanziato dalla UE tramite il programma Corpo Europeo di Solidarietà. 

Come ogni anno saranno, infine, ospitati gli spettacoli concepiti per spazi non convenzionali di autori emergenti della scena nazionale selezionati tramite le azioni del Network Anticorpi XL, la principale rete italiana di promozione della giovane danza d’autore. 

I luoghi del festival 

In attesa di poter tornare nelle piazze e strade di Bologna, il Festival quest’anno sperimenta nuove formule: rispondendo alle disposizioni sanitarie, per consentire al pubblico di fruire degli spettacoli in armonia e sicurezza, la maggior parte della programmazione si concentrerà negli spazi di DumBO, l’ex-scalo ferroviario del Ravone, luogo simbolico della riprogettazione e rigenerazione urbana, area che ci interroga su una nuova idea di città. Il Festival tuttavia non rinuncia a presentare brevi azioni performative negli spazi pubblici della città, come gesto simbolico per mantenere viva la sua visione poetica.   

DumBO


Gli spettacoli sono tutti a prenotazione obbligatoria e, per la prima volta, verrà richiesto un biglietto d’ingresso simbolico alla quasi totalità degli eventi. Gli incassi saranno devoluti alla piantumazione di nuovi alberi come gesto concreto per migliorare la città in cui viviamo. 

Per il programma completo: www.danzaurbana.eu